Social war, post e disinformazione
 
			Quella che si combatte in Ucraina è anche una social war. Più insidiosa, imprevedibile, veloce ed efficace. In questo conflitto infatti, secondo gli analisti militari, chat e post sono risultati quasi più influenti di bombe e missili. Lo sanno bene gli Ucraini. I post sui social network sono diventati una fonte di informazioni cruciale per l’intelligence e per i media convenzionali. E lo sa bene il presidente ucraino Zelensky, lui, che gioca abilmente con i suoi video e li utilizza con disinvoltura, disarmando la disinformazione, affidandosi alle sue abilità, ai suoi alleati, ma anche ai componenti di una community infinita che condivide, deride i video russi e sbeffeggia l’avversario.
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